martedì 22 aprile 2008

Giovanni Sartori e il monopolio mediatico di Berlusconi

"In nessuna teoria democratica si mette in dubbio il fatto che una delle caratteristiche di una dittatura sia il monopolio dell'informazione. In questo caso c'è quasi un monopolio dell'informazione... cosa fa alla democrazia? La distrugge nella sostanza."

Video tratto da "Citizen Berlusconi, The Prime Minister and The Press", documentario della PBS (censurato in Italia). Intervista a Giovanni SARTORI, storico editorialista del Corriere della Sera.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che il potere di Berlusconi sia adeguatamente compensato dallo scarso potere decisionale che ha il Premier della maggioranza in questo bellissimo sistema democratico.. ma questo è un altro discorso.
Berlusconi è un uomo di potere e come tutti gli uomini di potere è in grado di influenzare direttamente e indirettamente l’opinione pubblica. Sorge ovviamente un problema di conflitto d’interessi data la sua posizione politica. Siamo sicuri che impedendo a Berlusconi (o chi per lui) di entrare in Parlamento interromperemmo questo meccanismo vizioso? Gli uomini di potere influenzano comunque la politica, anzi, forse vi riescono meglio da dietro le quinte al posto che operando in prima linea (basterebbe qualche fantoccio che lo rappresenti). Allora dovremmo avere una legge che impedisca a un uomo in generale, indipendentemente dalla sua appartenenza all’elettorato passivo, di concentrare nelle proprie mani gran parte delle emittenti televisive ovvero di essere un monopolista nel settore delle comunicazioni. Berlusconi detiene indirettamente circa il 40% delle azioni Mediaste. Inoltre gli amministratori sono tutte (o quasi) persone che portano il suo cognome.
La legge sul conflitto d’interessi in questo caso (mi duole dirlo) andrebbe fatta anche per una questione di efficienza del mercato. Da escludere il suo affidamento nelle mani dello Stato.
Il pensiero liberale di cui lui si fa portavoce, gli impone una sola via d’uscita.
La questione dell’influenza dei cda delle grosse aziende italiane è poi un altro discorso.

PS: ho sentito che Tronchetti Provera potrebbe rientrare nella cordata italiana per l’acquisto di Alitalia.. vi prego ditemi che non è vero ^^

Anonimo ha detto...

Volevo intervenire precisando che così a memoria, mi sembra ci sia una legge che impedisca a un singolo soggetto di possedere più di tre reti televisive, la legge mammì, appunto. Leggo su wikipedia che tale legge è stata dichiarata incostituzionale, poichè poneva il limite massimo di reti possedute da un singolo soggetto a 3, mentre la Costituzione proibisce che un soggetto concentri nelle sue mani più del 20% delle testate esistenti.
Chiedo l'aiuto del nostro magistrato Nicco, per darci lumi.
Aspettiamo la luce!

Anonimo ha detto...

Ciao Mauri! Non sono Nicco, ma proverò a spiegarti perchè ci troviamo in questa situazione.
Non è vero che la Costituzione impedisce che un soggetto concentri nelle sue mani più del 20% delle testate esistenti (questa è la legge Gasparri) e anche se fosse non sarebbe certo per questo motivo che la legge Mammì è stata dichiarata incostituzionale. Nella costituzione l'art. 21 e nella Convenzione Europea art. 10 viene affermato il principio del pluralismo informativo. Per garantire questo principio bisognerebbe avere dei limiti oggettivi alla concentrazione dell'informazione che la Costituzione non specifica. Di questo se ne è occupato la legge Maccanico che fissa al 30% il limite settoriale per la televisione. Tuttavia la legge Gasparri (decreto legge) ha introdotto un sistema nel quale aggira il problema diluendo il sistema televisivo tradizionale in un paniere di mezzi di comunicazione (sistema integrato di comunicazione) cui applicare il limite del 20%. Questo regime dovrebbe durare fino a data non stabilita ( ovvero quando tutti gli spettatori di Mediaset passeranno al digitale terrestre che sarà reso gratuito a causa dell'espropriazione di Mediaset). La Corte è intervenuta dunque in prima battuta sulla legge Maccanico e utilizzando la tecnica tipica delle sentenze “additive” ha detto che deve esistere una data certa entro la quale i precetti sostanziali contenuti nell’art.2 della stessa legge devono essere improrogabilmente attuati. Per far questo la Corte è andata a prendere il termine indicato in una decisione della Autorità delle comunicazioni (n.346 del 2001) e l’ha bloccato, evitando il rischio di ulteriori dilazioni. Questa indicazione pur operando retroattivamente ha un valore assoluto e quindi tocca in termini costituzionali anche la discrezionalità del legislatore futuro perché impedisce, da un lato, l’allargamento delle soglie antitrust della legge Maccanico, giudicate in astratto adeguate, sia alla luce dei principi contenuti in questa decisione che di quella precedente del 1994 (n.420), ma soprattutto non consente la possibilità di far partire un nuovo periodo transitorio che possa scavalcare la data ormai insuperabile del 31 dicembre.


In breve : è vero che esistono leggi che impediscono a Berlusconi di possedere Mediaset, ma è altrettanto vero che durante i suoi governi sono stati emanati decreti che legittimavano la sua posizione. La Corte C. tuttavia appellandosi al principio del pluralismo informativo ha dichiarato l'incostituzionalità di questi decreti chiedendo (implicitamente) all'Autorità delle comunicazioni di far rispettare questo principio. Nonostante questo riesci a comprendere che nei periodi tra una sentenza della Cort.Cost.e l'altra potevano andare avanti i regimi (provvisori)stabiliti dai decreti del governo Berlusconi,e così è stato.
Spero di non essere stato troppo contorto, ma purtroppo è un discorso addirittura più complicato di quanto non te l'abbia messa giù, perchè va articolato nel tempo e in tutte le norme emanate e abrogate dal 60 ad oggi. Se vuoi ne parliamo meglio quando ci vediamo...

Niccolò ha detto...

Condivido la disamina del bravissimo Dado...poi ci sarebbe anche il caso europa 7...
lettura interessante:

http://www.leinchieste.com/franzo_legge_gasparri.htm

NutreLaMente ha detto...

Una domanda: ma quando hai studiato tutte queste cose, Dado?

Grande, mi sembri davvero preparato ed hai dato un deciso contributo a questa spontanea ed interessante discussione. Grazie!

Anonimo ha detto...

Risposta al Blogger : la maggior parte della roba l'avevo sul libro di diritto pubblico, mentre per le sentenze della Corte Cost. ho guardato su internet. Insomma volevo informarmi anch'io per vedere di capirci qualcosa... del resto devo studiare bene quali sono i punti deboli del mio avversario se mi voglio candidare nel PD.. ahaah

NutreLaMente ha detto...

Anch'io avevo studiato la vicenda nel dettaglio per un esame di diritto (e non solo) ma poi ho resettato quasi tutto essendo la vicenda abbastanza intricata, patetica e noiosa. La discussione che si è qui creata è, però, molto interessante e spero si arricchisca ancora grazie ad altri contributi.

Quanto alla tua candidatura nel PD... ma vah vah, a chi vuoi raccontarla?!? ;p

Anonimo ha detto...

per dado: ma che bravo che sei! mi dissocio dalla sbrodolata collettiva e ti dico:
dado cagasentenze. ma smettila di copiare le cose dal tuo libro di diritto che tanto si vede che non ci capisci un cazzo! vai jack!